La morte di un erede prima dell’apertura della successione può creare situazioni complesse e generare numerosi interrogativi per gli altri eredi. Un esempio è il caso del figlio che muore prima del genitore.
In casi del genere, gli interrogativi per gli altri eredi potrebbero essere tra i più svariati e complessi: chi eredita al posto dell’erede morto prima della successione? Come si fa se l’erede morto prima della successione aveva figli? E come si fa se l’erede deceduto prima della successione aveva anche un coniuge?
In questo articolo approfondiremo le diverse casistiche relative a un erede deceduto prima della successione, spiegando come comportarsi e quali soluzioni adottare per gestire al meglio la situazione.
L’importanza della pianificazione successoria: la sostituzione testamentaria
Una corretta pianificazione successoria è fondamentale per evitare problemi legati a un erede deceduto prima dell’apertura della successione. Uno strumento particolarmente utile in tal senso è la sostituzione testamentaria.
Esempio: Il nonno Marco, nel suo testamento, nomina erede il figlio Aurelio, padre di Giovanna e Claudia, inserendo la seguente clausola: “Nel caso in cui mio figlio Aurelio non possa o non voglia accettare l’eredità, gli sostituisco le sue figlie, mie nipoti, Giovanna e Claudia”.
In questo modo, se al momento della morte di Marco l’erede designato Aurelio fosse già deceduto, l’eredità passerebbe automaticamente alle nipoti Giovanna e Claudia, evitando vuoti o incertezze.
Purtroppo, non sempre queste previsioni vengono inserite nel testamento. In assenza di disposizioni specifiche, occorre fare riferimento alle norme di legge che regolano la rappresentazione e l’accrescimento.
Soluzioni per la situazione di un erede deceduto prima della successione: l’istituto della rappresentazione
Come ti dicevo, per il caso in cui non esista un testamento o, comunque, questo nulla preveda, il problema viene risolto dalla legge, seppure non sempre in modo soddisfacente per le persone coinvolte: l’articolo 467 del Codice Civile disciplina l’istituto della rappresentazione, che trova applicazione quando un erede muore prima dell’apertura della successione lasciando dei discendenti.
Come funziona la rappresentazione
In base alla rappresentazione, se il chiamato all’eredità non può o non vuole accettarla, subentrano automaticamente al suo posto i suoi discendenti, che lo “rappresentano” e acquisiscono i suoi diritti successori. La rappresentazione opera sia nella linea retta, a favore dei discendenti dei figli del defunto, sia in linea collaterale, a favore dei discendenti dei fratelli e delle sorelle del defunto.
Esclusione del coniuge dalla rappresentazione
È importante sottolineare che il coniuge dell’erede premorto non rientra tra i soggetti che possono beneficiare della rappresentazione.
Cosa fare se l’erede deceduto aveva figli o coniuge, esempio
Guglielmo, 90 anni, muore senza lasciare testamento. Era vedovo e aveva un solo figlio, Antonio, a sua volta deceduto prima del padre. Antonio aveva due figli, Francesco e Lucrezia, e una moglie, Giada. In questo caso, in mancanza di Antonio, saranno chiamati a succedere i nipoti Francesco e Lucrezia, suoi discendenti. La moglie Giada, non essendo una discendente di Guglielmo, non potrà invece vantare alcun diritto sulla successione del suocero.
Per saperne di più su questo argomento, leggi l’articolo sulla rappresentazione.
Erede deceduto dopo l’apertura della successione
Ben diverso è il caso in cui l’erede muoia dopo l’apertura della successione ma prima di avere accettato l’eredità. Qui non si applica la rappresentazione, bensì la trasmissione del diritto di accettazione.
Trasmissione del diritto di accettazione
L’art. 479 del Codice Civile prevede che, se il chiamato all’eredità muore senza averla accettata, il diritto di accettarla si trasmette ai suoi eredi, che possono esercitarlo in sua vece.
Esempio: Angela muore il 25 marzo 2020, lasciando come unico erede, in assenza di testamento, il figlio Gianluca. Quest’ultimo, sposato con Alessia e padre di due figli, viene però colto da infarto prima di decidere se accettare o meno l’eredità della madre.
In questo caso, il diritto di accettare l’eredità di Angela, originariamente in capo a Gianluca, si trasmetterà ai suoi eredi, vale a dire la moglie Alessia e i figli. Costoro potranno accettare (o rinunciare a) l’eredità di Angela in luogo di Gianluca.
Differenza tra rappresentazione e trasmissione
È fondamentale comprendere la differenza tra rappresentazione e trasmissione del diritto di accettazione. Nel primo caso, gli eredi dell’erede premorto subentrano direttamente nella successione del primo de cuius; nel secondo, invece, gli eredi dell’erede deceduto dopo l’apertura della successione ma prima dell’accettazione acquisiscono il diritto di accettare l’eredità in sua vece.
Inoltre, mentre la rappresentazione riguarda solo i discendenti dell’erede, la trasmissione del diritto di accettazione riguarda tutti i suoi eredi, compresi eventuali altri parenti o il coniuge.
L’accrescimento nel caso di erede premorto
L’accrescimento entra in gioco quando più soggetti sono chiamati congiuntamente all’eredità e uno di essi non può o non vuole accettarla. In tal caso, la sua quota si accresce automaticamente agli altri coeredi, che la acquisiscono in proporzione alle loro quote.
Esempio: Mario muore senza lasciare testamento. Suoi eredi sarebbero i figli Luca e Giovanni, in parti uguali. Tuttavia, Luca è deceduto prima del padre, senza lasciare discendenti. Non potendo operare la rappresentazione per mancanza di discendenti di Luca, la quota a lui destinata si accrescerà a Giovanni, che risulterà quindi erede dell’intero patrimonio del padre.
Accrescimento e testamento
L’accrescimento può trovare applicazione anche in presenza di testamento, qualora uno dei coeredi istituiti non possa o non voglia accettare l’eredità e il testatore non abbia previsto sostituzioni.
Pianificazione successoria e consulenza legale
Problemi come quelli affrontati in questo articolo sono frequentissimi nella vita di tutti i giorni.
Io, per agevolare la comprensione, ho cercato di esemplificare parlando di casi relativamente semplici. Ti assicurò, però, che certe questioni, in presenza di numerosi eredi, possono assumere elevatissima complessità e generare situazioni litigiose sgradevoli a tutti.
Per questo, il mio primo consiglio, è quello di prevenire il tutto pianificando per tempo la propria successione anche a mezzo di un semplice, ma chiaro e dettagliato, testamento.
Cosa posso fare in caso di erede premorto
Ecco il mio secondo consiglio: le situazioni legate alla premorienza di un erede possono essere molto complesse e richiedere l’applicazione di istituti giuridici articolati, come la rappresentazione, la trasmissione del diritto di accettazione e l’accrescimento. Per affrontare adeguatamente tali situazioni è fondamentale affidarsi a professionisti specializzati in successioni.
Ecco qua che subentro io: se ti trovi in una di queste situazioni, contattami cliccando sul bottone qui sotto!