avvocato per successione ereditaria

Articolo di Antonio Strangio

Invalidità del testamento: quando il testamento è impugnabile e come agire

invalidità del testamento
avvocato per successione ereditaria
Articolo di Antonio Strangio

Invalidità del testamento: quando il testamento è impugnabile e come agire

Hai ragione di credere che il testamento di una persona cara non sia valido? Ti chiedi quali imperfezioni possano rendere impugnabile l’ultimo atto di volontà di un familiare? Oppure vuoi assicurarti che il tuo testamento sia redatto in modo inattaccabile?

Il testamento è l’atto con cui una persona dispone dei propri beni per il momento in cui avrà cessato di vivere, ma perché questo “ultimo desiderio” sia effettivamente rispettato, deve essere formulato nel rispetto di rigorose prescrizioni di legge. La validità di un testamento non dipende solo dal suo contenuto, ma anche dalla forma, dalle circostanze della sua redazione e dalla capacità del testatore.

Nella mia esperienza professionale come avvocato specializzato in diritto successorio, ho assistito numerosi clienti in cause di impugnazione testamentaria, e posso affermare con certezza che conoscere le regole sulla validità del testamento è fondamentale tanto per chi vuole redigerne uno inattaccabile quanto per chi sospetta che un testamento possa essere viziato.

Comprendere questi elementi può fare la differenza tra vedere rispettate le ultime volontà di una persona o trovarsi coinvolti in lunghi e costosi contenziosi familiari.

Continua a leggere per scoprire quando un testamento può essere considerato invalido e quali strumenti legali hai a disposizione per agire o per proteggerti.

Cos’è un testamento e perché deve essere “perfetto”

Il testamento rappresenta l’espressione più autentica della volontà di una persona riguardo alla destinazione dei propri beni dopo la morte. Attraverso questo atto, il testatore può determinare con precisione chi riceverà cosa, superando in parte le regole della successione legittima che si applicherebbe in sua assenza.

Proprio perché il testamento è un atto così importante, il legislatore ha previsto numerose cause di invalidità che possono comprometterne l’efficacia. 

Un testamento invalido può causare conseguenze drammatiche: anziché rispettare le volontà del defunto, l’eredità potrebbe essere distribuita secondo le regole della successione legittima, vanificando completamente i suoi desideri.

Nella mia pratica professionale, ho visto famiglie intere disgregarsi per testamenti impugnati con successo. Patrimoni che dovevano andare a specifici beneficiari sono stati completamente ridistribuiti, talvolta favorendo persone che il testatore aveva volutamente escluso.

Le due facce dell’invalidità del testamento: nullità e annullabilità

La legge distingue due tipi di invalidità che possono colpire un testamento: la nullità e l’annullabilità. Questa distinzione non è meramente teorica, ma ha importanti conseguenze pratiche per chi intende contestare un testamento o difendersi da una contestazione.

La nullità: quando il testamento è come se non fosse mai esistito

La nullità rappresenta la forma più grave di invalidità. Un testamento nullo è giuridicamente inesistente: non produce alcun effetto e non può essere sanato nel tempo.

Le principali cause di nullità del testamento sono:

  • Mancanza di autografia nel testamento olografo: se il testamento non è interamente scritto a mano dal testatore, è nullo. La Cassazione ha stabilito che anche una sola parola scritta da altri durante la redazione può invalidare l’intero atto.
  • Assenza di sottoscrizione: la mancanza della firma del testatore rende nullo l’atto, poiché la firma garantisce la paternità e la consapevolezza delle disposizioni. Secondo la sentenza n. 22420/2013 della Cassazione, nemmeno una firma apposta sulla busta contenente il testamento può sanare questo difetto.
  • Mancata redazione per iscritto da parte del notaio nel testamento pubblico: se il notaio non redige personalmente l’atto per iscritto, il testamento è nullo.
  • Testamento congiuntivo: quando due persone dispongono in un unico atto delle proprie sostanze, il testamento è nullo (art. 589 c.c.).
  • Patti successori: qualsiasi accordo con cui si dispone della propria successione o dei diritti che possono spettare su una successione non ancora aperta è nullo (art. 458 c.c.).

In un caso che ho seguito personalmente, un testamento olografo è stato dichiarato nullo perché una parola era stata aggiunta dalla badante dell’anziano testatore, sebbene il resto fosse autografo. L’intero patrimonio è stato così devoluto secondo le regole della successione legittima, disattendendo completamente le volontà del defunto.

L’annullabilità: quando il testamento può essere “cancellato”

L’annullabilità costituisce una forma meno grave di invalidità. Il testamento annullabile produce tutti i suoi effetti fino a quando non viene effettivamente annullato da un giudice su richiesta di chi ne ha diritto.

Le principali cause di annullabilità sono:

  • Incapacità di testare: se il testatore era minorenne, interdetto o incapace di intendere e volere al momento della redazione, il testamento è annullabile. La Cassazione (n. 3934/2018) ha chiarito che l’incapacità naturale deve essere provata dimostrando che il testatore era “privo in modo assoluto della coscienza dei propri atti”.
  • Vizi della volontà: errore, violenza o dolo (inganno) che hanno determinato il contenuto del testamento lo rendono annullabile. Per esempio, se il testatore è stato ingannato con raggiri (captazione della volontà) o ha disposto sotto minaccia.
  • Altri vizi formali: la mancanza o l’incompletezza della data nel testamento olografo lo rende annullabile. Una recente sentenza della Cassazione (n. 9364/2020) ha ribadito che la data completa (giorno, mese e anno) è un requisito essenziale.

Ho assistito un cliente in un caso di annullamento per incapacità naturale, dove il testatore aveva redatto il testamento a soli due giorni di distanza dalla diagnosi di demenza avanzata. Grazie alla documentazione medica che dimostrava l’incapacità, il giudice ha annullato il testamento, ripristinando i diritti degli eredi legittimi.

L’impugnazione del testamento: chi, come e quando agire

Trovarsi di fronte a un testamento che sembra irregolare è una situazione che genera sempre molta ansia. “Posso davvero contestarlo? Ho ancora tempo? Da dove comincio?” Sono le domande che mi sento rivolgere più spesso nel mio studio.

Un errore comune che vedo commettere è quello di trattare tutti i difetti di un testamento come ugualmente gravi. In realtà, la corretta identificazione tra nullità e annullabilità può determinare il successo o il fallimento di un‘impugnazione testamentaria.

Per l’erede che intende contestare un testamento o difendersi da una contestazione, ecco le principali differenze tra nullità e annullabilità.

AspettoNullitàAnnullabilità
Chi può agireChiunque vi abbia interesseSolo chi ha un interesse diretto
Termini per agireNessun limite di tempo5 anni dalla scoperta del vizio
Possibilità di sanatoriaNon sanabile (salvo art. 590 c.c.)Sanabile per decorso del tempo
Tipo di difettiMancanza di autografia, sottoscrizione, formaIncapacità, vizi della volontà, data mancante
AutomatismoOpera di dirittoRichiede pronuncia del giudice
Onere della provaSpesso evidente dal documento stessoPiù complessa, specialmente per incapacità

Quando non si può più impugnare un testamento

Esiste una regola che ti può lasciarti un po’ sorpreso: se sai che il testamento è nullo ma lo accetti comunque, perdi il diritto di contestarlo in seguito. È quello che la legge chiama “principio della conferma” ed è prevista dall’articolo 590 del Codice Civile.

La conferma può avvenire in due modi:

  1. Espressa: dichiarando per iscritto che accetti il testamento pur sapendo che è invalido. 
  2. Tacita: se dai esecuzione alle disposizioni sapendo che sono nulle, non puoi più tornare indietro.

Non tutti i comportamenti equivalgono a conferma: pubblicare il testamento dal notaio o fare la dichiarazione di successione, così come pagare le imposte, sono obblighi di legge, e, come tali, non significano che accetti il testamento. Diverso è se inizi a distribuire i beni secondo le volontà del defunto: quello sì che è conferma.

La Cassazione ha chiarito (sentenza n. 535/1968) che la conferma deve consistere in “un’attività positivamente e concretamente rivolta all’attuazione della disposizione testamentaria“.

Inoltre ci sono dei limiti: non puoi confermare disposizioni contrarie alla legge o all’ordine pubblico. E la conferma non ti impedisce di agire per lesione di legittima se i tuoi diritti di erede necessario sono stati violati.

In uno dei miei casi più recenti, un figlio aveva iniziato a vendere alcuni beni del padre seguendo un testamento che sapeva essere privo di firma. Quando ha cercato di impugnarlo, era troppo tardi: i suoi comportamenti erano stati interpretati come conferma dell’atto nullo.

Come salvare un testamento invalido

Il nostro ordinamento prevede diversi meccanismi per salvare, almeno in parte, le volontà del testatore anche quando l’atto presenta irregolarità. Nella mia esperienza, ho visto testamenti apparentemente “spacciati” trovare nuova vita grazie a questi strumenti di recupero.

La conversione del testamento invalido nullo in altra forma valida

La conversione è un meccanismo che permette di trasformare un testamento nullo in una forma testamentaria diversa ma valida, purché sussistano i requisiti necessari per quest’ultima.

Il caso più frequente: dal testamento segreto all’olografo

L’articolo 607 del Codice Civile stabilisce che “il testamento segreto che manca di qualche requisito suo proprio ha effetto come testamento olografo qualora di questo presenti i requisiti“. Questo significa che se un testamento segreto è invalido per vizi propri di quella forma, può comunque produrre effetti come testamento olografo se è scritto interamente a mano, datato e firmato dal testatore.

Ho seguito un caso in cui un testamento segreto era stato dichiarato nullo perché mancavano i testimoni richiesti per quella forma. Tuttavia, poiché il documento era interamente autografo, datato e sottoscritto, il tribunale lo ha fatto valere come testamento olografo, salvando così le volontà del defunto.

Limiti della conversione

La conversione non è sempre possibile: 

  • Un testamento pubblico non può convertirsi in olografo perché manca l’autografia totale 
  • La conversione opera solo quando il testamento nullo presenta tutti i requisiti dell’altra forma 
  • Non è sufficiente la sola firma autografa se manca la redazione autografa dell’intero contenuto

La Cassazione ha stabilito (sentenza n. 1689/1964) che “la conversione di un tipo di testamento in un altro è ammissibile solo quando in un determinato tipo di testamento, dichiarato nullo per vizio formale, sussistano tutte le altre formalità, nessuna esclusa perché possa in esso riconoscersi un’altra figura di testamento“.

La conservazione delle disposizioni valide in un testamento parzialmente invalido

Non sempre la nullità colpisce l’intero testamento. Spesso è possibile salvare le parti valide, applicando il principio della conservazione dell’atto giuridico.

L’articolo 1419 del Codice Civile, applicabile anche ai testamenti, stabilisce che “la nullità di singole clausole non comporta nullità dell’intero contratto, qualora le clausole nulle siano sostituibili di diritto con norme imperative”. Nel diritto testamentario questo significa che:

  • Le singole disposizioni nulle non invalidano l’intero testamento
  • È possibile “ripulire” il testamento dalle parti invalide mantenendo quelle valide 
  • Il testamento sopravvive se è ragionevole presumere che il testatore lo avrebbe comunque fatto senza le parti nulle

Per applicare la nullità parziale occorre verificare che:

  • Le disposizioni valide siano chiaramente separabili da quelle nulle
  •  Il testatore avrebbe comunque disposto senza le parti invalide 
  • Le parti valide mantengano un senso compiuto e coerente

Consigli pratici per evitare l’invalidità del testamento

Dopo anni di esperienza nel risolvere controversie ereditarie, posso dire che la maggior parte dei problemi si potrebbe evitare con semplici accorgimenti.

  • Scrivi tutto a mano, sempre: Il testamento olografo deve essere interamente autografo. Usa una penna a inchiostro indelebile e la tua grafia abituale. Anche una sola parola scritta al computer invalida tutto. Piuttosto scrivi in stampatello se il corsivo ti riesce difficili. E se sbagli, non cancellare: riscrivi da capo perché le correzioni possono essere contestate.
  • Data completa e firma finale: indica sempre giorno, mese e anno in modo chiaro: “15 marzo 2024” anziché “15/3/24”. Firma alla fine delle disposizioni. Se la tua firma è illeggibile non importa, purché sia autentica.
  • Linguaggio semplice e preciso: scrivi “lascio” anziché “vorrei che”. Identifica chiaramente i beneficiari e descrivi i beni con precisione. Rispetta sempre le quote di legittima dei familiari: non puoi escludere completamente coniuge e figli.
  • Aggiorna regolarmente: rivedi il testamento quando cambia la famiglia, il patrimonio o le leggi. Revoca sempre espressamente quello precedente e conserva il nuovo in luogo sicuro ma accessibile.

Un testamento chiaro, aggiornato e ben conservato evita anni di contenziosi tra i tuoi cari.

Cosa fare se hai dubbi sulla validità di un testamento?

Hai trovato un testamento che ti sembra strano? Disposizioni che non quadrano con quello che sapevi delle intenzioni del defunto? Grafia diversa dal solito, date impossibili, beneficiari mai sentiti nominare prima?

Non ignorare mai questi dubbi. Nella mia esperienza professionale, quando qualcosa “non torna” in un testamento, spesso c’è davvero un problema.

I segnali di allarme spesso sono evidenti: testamenti scritti al computer anziché a mano, correzioni, firme che non sembrano scritte con una grafia non naturale. Oppure disposizioni che escludono inspiegabilmente i familiari, beneficiari sconosciuti che appaiono dal nulla, testamenti “trovati” settimane dopo la morte quando tutti credevano non esistessero.

Il tempo è il tuo nemico principale. Per l’annullabilità hai solo cinque anni, spesso molto meno. Anche per la nullità, ogni ritardo complica la raccolta delle prove.

Come anticipato, non tutti i difetti invalidano davvero un testamento. Servono competenze specifiche per distinguere tra vizi gravi e irregolarità irrilevanti. Un errore di valutazione può costarti tempo prezioso e denaro.

Se hai dubbi concreti sulla validità di un testamento o ritieni che i tuoi diritti ereditari siano stati lesi, non aspettare che sia troppo tardi.

Da anni mi occupo esclusivamente di diritto successorio, assistendo famiglie in Italia e all’estero nelle controversie ereditarie più complesse. 

Contattami per una consulenza immediata: valuteremo insieme la situazione e definiremo la strategia migliore per tutelare i tuoi diritti.

Hai bisogno di una consulenza in materia di successioni?

FAQ sull’invalidità del testamento

Un testamento scritto su un tovagliolo è valido?

Sì, se rispetta tutti i requisiti del testamento olografo: scritto interamente a mano, datato e firmato dal testatore. Il supporto materiale (carta, cartone, tovagliolo) non invalida l’atto, purché sia durevole e la scrittura sia leggibile.

Se mio padre era malato di Alzheimer, il suo testamento è automaticamente nullo?

No. L’incapacità naturale deve essere provata caso per caso. Anche una persona con demenza può avere momenti di lucidità sufficienti per testare. Serve una perizia medico-legale che dimostri l’incapacità assoluta al momento della redazione.

Posso impugnare un testamento anche se ho già accettato l’eredità?

Dipende. Se hai accettato sapendo che il testamento era nullo, perdi il diritto di impugnarlo (art. 590 c.c.). Se invece hai scoperto il vizio dopo l’accettazione, puoi ancora agire nei termini previsti.

Un testamento datato “il giorno della mia morte” è valido?

No, è annullabile. La Cassazione ha stabilito che un testamento non può essere datato con riferimento a un evento futuro incerto come la propria morte, anche se il testatore muore effettivamente quel giorno.

Se la badante ha “aiutato” mio nonno a scrivere il testamento, è nullo?

Dipende dal tipo di aiuto. Se ha semplicemente posizionato la mano senza guidare la scrittura, il testamento può essere valido. Se ha guidato la mano o scritto anche una sola parola, il testamento è completamente nullo. Tuttavia non è facile in concreto dimostrare l’uno e l’altro caso. La stessa giurisprudenza non è uniforme: le sentenze più recenti tendono a escludere la validità del testamento anche in questi casi. Sebbene vi sia stata una sentenza meno recente (Cass. n. 32/1992) che ammetteva la validità se il terzo si limitava ad accompagnare la mano per eliminare tremori, l’orientamento attuale ritiene che qualsiasi intervento materiale di un terzo nella stesura del testamento olografo sia sufficiente a escludere il requisito dell’autografia e a determinarne la nullità. La ratio di questa interpretazione è che anche un supporto minimo può alterare la spontaneità e l’individualità della grafia, rendendo difficile l’accertamento della provenienza esclusiva dal testatore.

Quanto tempo ho per impugnare un testamento falso?

Per la falsità (nullità) non ci sono limiti di tempo, ma devi proporre una “domanda di accertamento negativo” e fornire le prove. Più tempo passa, più diventa difficile trovare documenti di confronto e testimoni.

Un testamento può essere annullato per “captazione” anche se le disposizioni sembrano ragionevoli?

Sì. La captazione non dipende dal contenuto del testamento ma dai mezzi fraudolenti usati per influenzare il testatore. Anche disposizioni apparentemente ragionevoli possono essere frutto di raggiri.

avvocato per successione ereditaria
Avv. Antonio Strangio

Avvocato per vocazione, sono appassionato di diritto delle successioni e diritto di impresa. Materie su cui si focalizza la mia attività professionale. 

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