Quante volte capita di leggere, all’interno di un testamento, magari olografo, frasi del tipo: “Cara figlia, ti sono debitore per la somma di euro…” oppure, ancora: “Vorrei precisare che ho un debito del valore di euro (e la somma) nei confronti dell’amico Marco ecc.”
Ebbene, è molto frequente che dichiarazioni del genere vengano interpretate come riconoscimento di debito da parte del testatore nei confronti di una determinata persona. In questo articolo ti spiego cosa si intende per riconoscimento del debito all’interno del testamento, quando ciò è da considerarsi legale e quali possono essere le conseguenze concrete.
Come sempre, per aiutarti a comprendere, utilizzerò anche un caso reale.
Cos’è il riconoscimento di debito
Prima di entrare nei dettagli del caso, è opportuno che tu capisca che cosa si intende con l’espressione “riconoscimento di debito”.
Te lo spiego in parole semplici.
Il riconoscimento di debito è un atto con cui chi deve soldi (debitore) ammette ufficialmente di avere un debito verso qualcuno che deve ricevere soldi (creditore). Questo atto è previsto dal Codice civile italiano, precisamente all’articolo 1988, che fa parte della sezione dedicata alle obbligazioni.
È importante sapere che questa dichiarazione non crea il debito, che deve già esistere, ma serve a confermarlo. In questo modo, si ottiene che, per la legge il debito esiste fino a che qualcuno dimostri il contrario.
Lo scopo di questa regola giuridica è quello di agevolare la posizione del creditore in caso di conflitti che, a fronte di un riconoscimento dalla parte di chi gli deve dei soldi, non dovrà per forza provare da quale rapporto nasce quel debito.
Riconoscimento di debito nel testamento, è legale?
Risposta affermativa: è possibile includere nel testamento una dichiarazione in cui si riconosce di avere un debito verso qualcuno. Come ti dicevo, questo tipo di dichiarazione, anche quando inserita nel testamento, ha un grande vantaggio per chi deve ricevere il denaro o un’altra prestazione (il creditore) e rende decisamente più facile, per lui, dimostrare in Tribunale che il debito esiste davvero. E ciò accade perché, con il riconoscimento di debito nel testamento, si inverte la normale regola secondo cui chi afferma qualcosa deve dimostrarlo.
Riconoscimento di debito e legato di debito, le differenze
Quando si parla di riconoscimento del debito all’interno del testamento, ci si può imbattere in due concetti distinti ma correlati: il riconoscimento di debito e il legato di debito.
Sebbene questi due istituti giuridici possano sembrare simili, ci sono delle differenze molto importanti.
Il riconoscimento di debito in un testamento è sostanzialmente una dichiarazione in cui il testatore ammette di dovere qualcosa a qualcuno, senza però assegnare al creditore alcun diritto particolare come quello di erede o legatario. Come ti ho già detto, questa dichiarazione non crea nuove obbligazioni ma semplicemente conferma quelle esistenti e mantiene la sua validità anche se il testamento viene revocato. Diciamo che, in qualche misura, il riconoscimento del debito all’interno del testamento può essere considerato come una dichiarazione a sé stante, non per forza connessa alle sorti del testamento (che può essere revocato senza che la dichiarazione di riconoscimento del debito perda efficacia).
D’altro canto, il legato di debito, come definito dall’articolo 659 del codice civile, è un qualcosa di più complesso.
Con il legato di debito si va a fare una attribuzione testamentaria al creditore, il quale assume la posizione di legatario. Ciò genera una nuova obbligazione.
In sintesi, mentre il riconoscimento di debito in un testamento è una semplice ammissione che non altera lo status del creditore né crea nuove obbligazioni, il legato di debito è una attribuzione che trova fonte nel testamento e può trasformare il debito in un beneficio particolare per il creditore, conferendogli una nuova posizione nel contesto della successione.
Riconoscimento del debito nel testamento di una persona ancora vivente: il caso deciso dalla Corte di Appello di Torino.
Cosa succede se la dichiarazione di riconoscimento del debito è contenuta nel testamento di una persona ancora in vita?
La questione è stata affrontata dalla Corte di Appello di Torino con la sentenza n. 763/2021.
Il caso è il seguente (userò, come sempre, nomi di fantasia).
Mario e Paola sono una ex coppia.
Dopo la loro separazione, Mario ha chiesto al Tribunale di Cuneo di condannare Paola al pagamento in suo favore della somma di euro 500.000 quale parte di un debito che lei, Paola, avrebbe riconosciuto in un documento del 2008. Il Tribunale, inizialmente, ha dato ragione a Mario.
Paola contesta, sostenendo che il documento, in realtà, era il suo testamento e che, pertanto, non fosse valido come riconoscimento del debito dato che lei era ancora in vita. Inoltre, ha precisato che il riconoscimento del debito mirava ad altri scopi, come quello di escludere altri eredi dall’eredità, e non intendeva riconoscere un reale debito.
Il Tribunale di Cuneo dava ragione a Paola. Mario, allora, proponeva appello davanti alla Corte di Appello di Torino sostenendo che, anche se il documento era il testamento di Paola, ancora in vita, esso doveva essere considerato come riconoscimento di debito valido indipendentemente dalla sua inclusione in un testamento.
La Corte d’Appello ha dato ragione a Mario su questo punto, ritenendo che, la disposizione di riconoscimento del debito contenuta nel testamento fosse valida a prescindere dal fatto che la testatrice, Paola, fosse ancora in vita.
Tuttavia, alla fine la Corte ha respinto le pretese di Mario. Infatti, secondo la Corte, Paola aveva fornito prove sufficienti per superare la presunzione di debito, incluse le sue contribuzioni economiche alla vita di coppia e alle proprietà comuni con Mario sottolineando che tali contributi indicavano un equilibrio economico diverso da quello proposto da Mario.
In sostanza, secondo la Corte di Torino, se è vero che, a fronte della valida dichiarazione di riconoscimento di debito da parte di Paola, questo si presumeva esistente, era pure vero che Paola era riuscita a fornire prove per superare questa presunzione e così spuntarla su Mario.
Il caso, ovviamente, è molto più articolato e complesso di quello che ho illustrato, ma spero comunque di aver reso l’idea di quanto possa essere complesso affrontare questioni concernenti il riconoscimento di debito all’interno del testamento.
Conclusioni sul riconoscimento di debito all’interno del testamento
Giunti alla fine di questo articolo, mi auguro di averti offerto informazioni importanti riguardo al problema del riconoscimento di debito all’interno del testamento. Come sempre, il mio suggerimento, soprattutto di fronte a questioni delicate come possono essere quelle successorie, è sempre di cercare di raggiungere un accordo amichevole con la controparte: questo farà risparmiare soldi e tempo.
Tuttavia, comprendo, per esperienza, che raggiungere accordi con persone con cui si hanno pessimi rapporti personali può essere molto difficile. Qualora dovesse rendersi necessario intraprendere il percorso del contenzioso in Tribunale, ti consiglio di affidarti sempre a professionisti esperti in materia di successioni. Se necessiti di assistenza o consulenza su tematiche ereditarie o altre questioni legali simili, sono a tua disposizione. Non esitare a contattarmi tramite il bottone qui di seguito.