avvocato per successione ereditaria

Articolo di Antonio Strangio

Successione ereditaria con figlio disabile

successione ereditaria con figlio disabile
avvocato per successione ereditaria
Articolo di Antonio Strangio

Successione ereditaria con figlio disabile

Le famiglie con figli disabili gravi a carico sono davvero numerose. Nonostante le difficoltà, i genitori spesso riescono a garantire i bisogni essenziali del figlio anche in età adulta. Tuttavia, ed è inevitabile, presto o tardi i genitori non saranno più in grado di occuparsi del figlio. Ecco che si pone il problema della successione ereditaria con figlio disabile

Proprio di questo problema intendo occuparmi con questo articolo, dove ti spiegherò quali strumenti giuridici è possibile utilizzare per pianificare la successione ereditaria con figlio disabile

Figlio disabile capace e incapace: differenze per la successione ereditaria

Quando si parla di successione ereditaria e figli disabili, è cruciale distinguere tra tre casistiche, poiché la capacità del figlio disabile influisce significativamente sul processo di successione:

  1. Figlio disabile capace: un figlio disabile capace è pienamente autonomo e può svolgere tutte le attività giuridicamente rilevanti in totale autonomia, incluse quelle legate alla successione ereditaria. In questo caso, il figlio disabile partecipa alla successione come qualsiasi altro erede capace.
  2. Figlio disabile interdetto: se il figlio disabile è stato dichiarato interdetto dal Tribunale, le limitazioni legali saranno particolarmente gravi ed estese. Il figlio non potrà eseguire quasi nessuna attività giuridicamente rilevante in autonomia, comprese quelle relative alla successione ereditaria. In questo caso, sarà necessario l’intervento di un tutore legale per gestire la quota di eredità spettante al figlio interdetto.
  3. Figlio disabile con amministrazione di sostegno: se il figlio disabile è un soggetto beneficiario di amministrazione di sostegno, le limitazioni legali saranno meno gravi e incisive rispetto all’interdizione. Tuttavia, l’amministratore di sostegno avrà comunque un ruolo nella gestione della successione ereditaria, in base ai poteri conferiti dal decreto di nomina.

È fondamentale valutare ogni situazione individualmente, considerando tutti gli elementi del caso specifico, per comprendere appieno le implicazioni legali della disabilità di un figlio nella successione ereditaria e adottare le soluzioni più adeguate per tutelarne i diritti e gli interessi.

Successione ereditaria e figli disabili: 4 soluzioni per garantire il loro futuro

Fatte queste premesse, ti vado ora a illustrare quattro modi che potrai utilizzare, a seconda dei casi, per pianificare la successione ereditaria con figlio disabile. 

Vincolo di destinazione secondo l’art. 2645-ter del codice civile

La prima modalità utilizzabile per la pianificazione della successione con figlio disabile consiste nell’apposizione di un vincolo di destinazione a un determinato bene

Il vincolo di destinazione è un istituto giuridico previsto dall’articolo 2645-ter del codice civile il quale stabilisce che, attraverso un atto pubblico (quindi fatto davanti a un notaio), è possibile destinare beni immobili (come una casa) o mobili registrati (come un’auto) a un certo scopo per un massimo di 90 anni o per tutta la vita della persona disabile beneficiaria. Questo vincolo deve essere poi trascritto nei registri pubblici per essere reso valido e opponibile a terzi, cioè per far sì che nessuno possa contestare.

Gli interessi tutelati con il vincolo di destinazione devono essere legati a persone con disabilità. Ad esempio, i beni destinati e i loro frutti (come i soldi ricavati dalla vendita) devono essere usati solo per raggiungere l’obiettivo di protezione della persona disabile. Inoltre, qualsiasi interessato, oltre a chi ha istituito il vincolo, può agire per far rispettare questi interessi.

Esempio di applicazione dell’art. 2646 ter c.c. 

Immaginiamo che Giovanni, affermato professionista, abbia un figlio, Dario, un giovane con gravi disabilità. Giovanni decide di destinare un suo immobile ad uso commerciale, già locato, alle esigenze sanitarie e di vita di Dario. Si reca dal notaio, che redige un atto pubblico per stabilire questo vincolo sull’immobile per tutta la vita di Dario. Questo atto viene trascritto, rendendo il vincolo valido anche per terzi.

In questo modo, il bene vincolato potrà essere usato solo per far fronte ai bisogni di Dario (ad esempio, pagare la Casa di Cura dove Dario sarà ricoverato dopo la morte dei suoi genitori). Inoltre, il bene vincolato sarà protetto da eventuali aggressioni dei creditori di Giovanni in quanto, detto bene, sarà protetto per garantire che possa continuare ad essere utilizzato ad esclusivo vantaggio del giovane Dario. 

In sintesi, questo vincolo serve a garantire che i beni destinati a proteggere e sostenere una persona con disabilità siano usati solo per questo scopo e siano protetti da altre pretese di credito.

Il contratto di affidamento fiduciario 

Ulteriore strumento previsto dalla legge e da utilizzare in ipotesi di successione con figlio disabile è il contratto di affidamento fiduciario. 

Si tratta di un accordo in cui una persona (chiamata affidante) decide di dare dei beni a un’altra persona o organizzazione (chiamata affidatario) affinché questi beni siano usati per aiutare una terza persona. L’affidatario deve seguire un programma ben preciso per raggiungere un obiettivo specifico, come migliorare la qualità della vita di qualcuno. Il contratto deve durare fino alla morte della persona con disabilità grave beneficiaria del contratto fiduciario.

Esempio pratico di affidamento fiduciario

Mario ha un figlio, Alfio, con disabilità grave. Mario decide di creare un fondo mettendo la sua casa a disposizione di una ONLUS (un’organizzazione senza scopo di lucro). Questa ONLUS deve assicurarsi che la casa sia usata per il bene di Alfio il quale vivrà in questa casa e riceverà tutte le cure e l’assistenza necessarie per tutta la sua vita, seguendo un progetto di vita personalizzato.

La gestione del fondo verrà regolata con apposito contratto di affidamento fiduciario ove verranno stabiliti tutti gli obblighi a carico della ONLUS, magari prevedendo che il tutto avvenga sotto la supervisione di un “guardiano”, persona di fiducia di Mario.

La sostituzione fedecommissaria

Un altro modo per pianificare con successo la successione ereditaria in caso di figlio disabile è l’utilizzo della sostituzione fedecommissaria all’interno del testamento

La sostituzione fedecommissaria, è una disposizione testamentaria prevista dagli articoli 692 e seguenti del codice civile. In pratica, il testatore (la persona che scrive il testamento) decide che una persona (chiamata “istituito”) deve conservare i beni ereditati e, alla sua morte, passarli a un’altra persona (chiamata “sostituito”).

Immaginiamo la Signora Anna che nel suo testamento scrive: “Lascio tutto a mio figlio Angelo e, dopo di lui, a mio nipote Gaspare, a condizione che Gaspare si prenda cura di Angelo per tutta la sua vita.”

In questo modo, Anna è sicura che Gaspare, incentivato dalla possibilità di ereditare tutto alla morte del cugino, si prenda sempre cura di lui. Della sostituzione fedecommissaria ho parlato in un apposito articolo, cui ti rimando per approfondire.

Il trust per disabili: una soluzione per la successione ereditaria

Il trust per disabili offre una soluzione efficace per garantire una vita dignitosa al figlio disabile anche dopo la scomparsa del genitore. Il trust, riconosciuto in Italia grazie alla Convenzione dell’Aja del 1985, prevede il trasferimento di beni da un disponente (o settlor) a un trustee, affinché li gestisca a beneficio di un terzo, il beneficiario.

Questo strumento giuridico consente di mettere al sicuro i beni destinati al sostegno del figlio, affidandone la gestione a un trustee sotto la supervisione di un guardiano.

Come funziona il trust per disabili

Nel caso di un genitore con un figlio disabile, il disponente trasferisce i beni al trustee, che li amministra secondo le indicazioni fornite per supportare e assistere il figlio (beneficiario) anche dopo la morte del genitore. È possibile nominare anche un guardiano del trust per vigilare sull’operato del trustee.

I beni del trust sono separati dal patrimonio personale del trustee e sono destinati esclusivamente al beneficio del figlio disabile, al riparo da eventuali creditori del trustee. Il trustee deve gestire i beni in modo trasparente e nel miglior interesse del beneficiario, utilizzandoli per pagare spese mediche, cure e altre necessità.

Un esempio pratico

Prendiamo l’esempio di Giorgio, che ha una figlia disabile di nome Laura. Per garantirle una vita dignitosa anche dopo la sua scomparsa, Giorgio crea un trust e trasferisce alcuni beni (come una casa e degli investimenti) a un trustee, specificando che devono essere utilizzati per il benessere di Laura.

Il trustee amministra questi beni seguendo le istruzioni di Giorgio, ad esempio utilizzando i proventi degli investimenti per pagare le cure mediche di Laura o per assicurarle una casa adeguata alle sue necessità. Giorgio nomina anche un guardiano per controllare l’operato del trustee.

Il trust si concluderà alla morte di Laura, con la distribuzione dei beni rimanenti secondo le disposizioni originali di Giorgio.

L’accettazione dell’eredità da parte del tutore

Quando si parla di successione ereditaria con un figlio disabile che ha un tutore, è importante sapere che il figlio ha diritto a una quota dell’eredità come gli altri eredi. Tuttavia, se il figlio è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, o se ha un amministratore di sostegno, laccettazione dell’eredità deve essere gestita dal tutore o dall’amministratore. In questi casi, il tutore, con l’autorizzazione del giudice tutelare, accetta l’eredità con beneficio di inventario. Questo vuol dire che i debiti del defunto non andranno a intaccare il patrimonio personale del figlio disabile.

Il tutore può ereditare?

Un altro aspetto da considerare è se il tutore stesso possa ereditare. La legge prevede che il tutore possa essere nominato erede solo se la nomina è avvenuta prima che assumesse il ruolo di tutore. Questa norma serve a evitare potenziali conflitti di interesse e a garantire che il tutore agisca sempre nel miglior interesse del disabile. Ci sono però alcune eccezioni per i parenti stretti, come fratelli o genitori, che possono ereditare anche se sono stati nominati tutori in un secondo momento. In ogni caso, è sempre bene valutare attentamente la situazione specifica per assicurarsi che i diritti del figlio disabile siano tutelati.

Come può assisterti Tutela Ereditaria per la successione con figlio disabile? 

Giunto alla conclusione di questa mini guida, spero che tu abbia compreso ed apprezzato quanto scritto. Ora, se sei un genitore e intendi pianificare la tua successione in quanto hai un figlio disabile, io ti posso aiutare. Sono un avvocato esperto in successioni ereditarie e questo è il mio lavoro quotidiano. Insieme, valutato il tuo caso e le tue esigenze, cercheremo di individuare lo strumento giusto per te e per la tua famiglia. Mi occuperò poi di guidarti nella scrittura dell’atto senza lasciare nulla al caso e ti seguirò, passo dopo passo, in tutti gli adempimenti burocratici del caso. Insomma, se necessiti di consulenza ed assistenza per la pianificazione della successione con figlio disabile, contattami cliccando sul bottone qui in basso.

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Avv. Antonio Strangio

Avvocato per vocazione, sono appassionato di diritto delle successioni e diritto di impresa. Materie su cui si focalizza la mia attività professionale. 

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