Le successioni internazionali stanno diventando sempre più comuni a causa dell’aumento dei matrimoni transnazionali e della crescente mobilità delle persone per motivi di studio, lavoro o pensionamento.
Basti pensare che anche l’acquisto di una proprietà in un altro Paese può attribuire una dimensione internazionale alla successione.
In Italia poi il fenomeno delle successioni internazionali è molto diffuso, con migliaia di casi che si aprono ogni anno.
Si pensi, ad esempio, ai tanti casi di successione con eredi stranieri residenti all’estero.
È fondamentale che le persone coinvolte in queste situazioni, o che potrebbero esserlo in futuro, abbiano una chiara comprensione di come funzionano le successioni internazionali, quali leggi saranno applicate e quale autorità sarà coinvolta nel processo decisionale.
In questo articolo, ti offro una guida completa e dettagliata sulle successioni internazionali al di fuori dell’Unione Europea così da comprendere i vari aspetti legati a questo tipo di successione, tra cui la determinazione della legge applicabile e l’individuazione dell’ autorità competente a decidere in caso di contenzioso.
Quando si parla di Successione Internazionale Extra UE?
Si parla di successione internazionale extra UE quando nella successione sono coinvolti Stati non facenti parte dell’Unione Europea.
Ad esempio, quando un cittadino italiano lascia in eredità immobili in Canada o quando un italiano residente in Brasile lascia dei beni in Brasile a parenti italiani.
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I problemi principali della successione internazionale
Quando si è coinvolti in una successione internazionale sono principalmente due i problemi da affrontare:
- Individuare quale legge regolerà la successione;
- Capire in quale Paese dovrà essere decisa la controversia;
Le risposte a entrambe le questioni, per il cittadino europeo, sono offerte dal Regolamento (UE) n. 650/2012.
Determinazione della legge applicabile
Il Regolamento (UE) n. 650/2012 stabilisce che il criterio principale per individuare la legge applicabile a una successione è la residenza abituale del defunto al momento della morte, indipendentemente dal fatto che sia un paese europeo o extraeuropeo.Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa regola:
- Legami più stretti con un altro Stato: Se il defunto aveva legami manifestamente più stretti con un altro Stato rispetto a quello di residenza abituale, si può applicare la legge di quell’altro Stato.
- Scelta della legge applicabile: È possibile derogare al criterio della residenza abituale se il defunto ha scelto, tramite testamento o atto scritto, di applicare la legge dello Stato di cittadinanza al momento della scelta o della morte.
Come individuare la residenza abituale nella successione internazionale?
Per individuare la residenza abituale di una persona occorre di volta in volta fare delle valutazioni tenendo in considerazione, ad esempio, la durata e la regolarità del suo soggiorno nel Paese, i motivi che hanno spinto quella persona a vivere in quel paese, i legami che ha creato lì ecc…
Pensiamo al caso del cittadino Canadese che abbia acquistato una casa in Italia da oltre 10 anni e, sebbene formalmente non residente in Italia, trascorra nel nostro Paese la maggior parte del suo tempo.
Eccezioni al criterio della residenza abituale
Tuttavia, ci sono casi in cui si può derogare al criterio della residenza abituale per individuare la legge applicabile alla successione.
Questo accade, in primo luogo, quando il de cuius aveva legami manifestamente più stretti con un altro Stato.
Pensiamo a Camil, cittadino USA, che ha stabilito la propria residenza in Italia a 70 anni dopo aver sempre vissuto negli USA, il quale muore dopo un anno dal suo trasferimento in Italia.
In questo caso è evidente che alla successione di Camil potrebbe applicarsi la legge USA nonostante fosse residente in Italia in quanto, essendosi qui trasferito da poco, è presumibile avesse collegamenti più stretti con gli USA piuttosto che con l’Italia.
In secondo luogo, è possibile fare a meno del criterio della residenza abituale quando la persona della cui successione si tratta abbia scelto, magari con il testamento internazionale o con un atto scritto, una legge diversa.
La scelta, tuttavia, non è totalmente libera, in quanto deve ricadere tra le seguenti:
- o la legge dello Stato di cittadinanza (o una della più) al momento della scelta;
- o la legge dello Stato di cittadinanza (o una delle più) al momento della morte.
Questa scelta deve avvenire in modo espresso, mediante testamento o, comunque, risultare in modo implicito, ma non equivoco, dalle clausole contenute nel testamento.
Scegliere la legge da applicare potrebbe essere utile in tutti i casi in cui è probabile lo spostamento della propria residenza abituale in un paese straniero e si desidera l’applicazione della legge del paese d’origine. Lo stesso si potrebbe dire nel caso in cui un soggetto sia in procinto di acquisire una nuova cittadinanza e abbia preferenza per la legge di quello Stato.
Individuazione dell’Autorità Competente
Per determinare quale autorità giurisdizionale sia competente a decidere su una successione internazionale extra UE, il Regolamento n. 650/2012 stabilisce che sono competenti gli organi giurisdizionali dello Stato membro in cui il defunto aveva la residenza abituale al momento della morte. Tuttavia, in alcuni casi, possono essere coinvolte più giurisdizioni.
Ad esempio, nel caso di successione internazionale Italia Usa, con cittadino Usa proprietario di beni in Italia, potrebbe accadere che, come deciso di recente dal Tribunale di Catanzaro, a decidere possano essere sia i giudici statunitensi che quelli italiani (limitatamente ai beni immobili situati in Italia).
Ne abbiamo parlato nell’articolo dedicato al testamento americano.
Strumenti per la gestione delle successioni internazionali extra UE
Per gestire al meglio una successione internazionale extra UE, esistono alcuni strumenti specifici:
- Testamento Internazionale: Si tratta di una particolare forma di testamento disciplinata dalla Convenzione di Washington del 1973, in grado di produrre effetti a livello internazionale, indipendentemente dall’ubicazione dei beni, dalla nazionalità, dal domicilio e dalla residenza del testatore. Per avere approfondimenti leggi l’articolo dedicato al testamento internazionale.
- Certificato Successorio Europeo (valido solo per successioni UE): È un documento emanato dall’autorità preposta al procedimento successorio per l’utilizzo da parte degli eredi, legatari, esecutori testamentari e amministratori di patrimoni, al fine di provare il loro status e di esercitare i diritti e i poteri previsti dalla legge in altri Stati membri.
Casi di successioni transfrontaliere extra UE
Credo sia più agevole comprendere il funzionamento delle successioni internazionali extra UE, osservate dalla prospettiva Italiana, mediante qualche esempio concreto.
Esempio di successione Russia-Italia:
Alina, cittadina russa residente in Italia da oltre 20 anni, muore nel 2019. Non era sposata e non aveva figli e non rientrava in Russia da molti anni. Il suo patrimonio è composto dai suoi risparmi, circa 50.000 euro, oltre a preziosi e gioielli vari.
Si pone il problema di stabilire quale legge regolerà la successione di Alina cittadina Russa con residenza in Italia.
Ebbene, in base a quanto sopra esposto, la successione di Alina sarà regolata dalla legge Italiana in quanto:
- Alina era residente da molto tempo in Italia;
- in Italia lavorava ed aveva la propria vita sociale ed in Italia si trovano i beni ereditari.
Esempio di cittadina USA trasferita in Scozia e poi in Italia
Janice, cittadina USA, è deceduta in Italia nel 2018, Paese in cui si era trasferita nel 2008. Janice aveva lasciato gli USA nel 1980 e si era trasferita in Scozia con il marito, senza fare più ritorno al suo Paese di origine, salvo qualche viaggio sporadico. Il patrimonio, al momento della morte, comprendeva beni immobili e un conto corrente in Italia e beni mobili (titoli) in Scozia.
In base al Reg. (UE) 650/2012 potrebbe ritenersi che la de cuius avesse la propria residenza abituale in Italia al momento della morte e quindi tale legge sarebbe stata applicabile all’intera successione. Infatti, tenuto conto di tutte le circostanze del caso, è sostenibile che Janice avesse radicato in Italia il proprio centro d’interessi.
In effetti, il trasferimento in Italia fu stabile sin dall’inizio avendo i coniugi venduto la propria casa in Scozia per acquistare una masseria in Italia. Janice si era inoltre ben integrata nella comunità locale svolgendo la propria attività lavorativa di insegnante di Yoga. Non c’è dubbio quindi che, alla successione di Janice, debba applicarsi la legge Italiana.
Conclusioni sulle successioni transfrontaliere extra UE
I casi di successioni in cui siano coinvolti Stati non facenti parte dell’Unione Europea possono presentare notevoli problematiche non facili da risolvere. Può accadere che alla successione debba applicarsi una legge straniera o, ancora, che il contenzioso relativo alla stessa sia sottoposto ad una giurisdizione estera.
In simili casi, il mio consiglio è sempre quello di affidarsi a professionisti che abbiano esperienza concreta in materia e, soprattutto, che siano in grado di garantire assistenza completa, anche all’estero.
Altro consiglio molto importante, in questi casi, è la prevenzione.
Con il testamento internazionale ma anche, con le dovute accortezze, con un testamento Italiano, è possibile regolare la propria successione di modo che, dopo la morte, non si creino problemi per individuare la legge competente.
In qualità di professionista incaricato da eredi stranieri o italiani ho maturato esperienza in casi di successione ereditaria beni all’estero e posso agevolmente prestare assistenza in relazione a casi di successioni transfrontaliere.
Se ti trovi coinvolto in un caso di successione internazionale e vuoi ricevere tutti i chiarimenti legali del caso, clicca qui in basso per chiedermi una consulenza legale online in videochiamata.