Quando si parla di “testamento condizionato” ci si riferisce a quel testamento i cui effetti dipendono dal verificarsi o meno di un determinato evento futuro e incerto (che prende il nome di “condizione”).
Per quanto strano possa apparire, ti assicuro che i testamenti sottoposti a condizione sono molto frequenti nella prassi e che, spesso, determinano non pochi problemi di interpretazione ed esecuzione.
In questo articolo ti spiego come funziona il testamento condizionato, quali rischi comporta. Inoltre, fornirò qualche consiglio pratico per la redazione di un testamento condizionato.
Tipologie di condizioni nel testamento condizionato
La condizione testamentaria è un elemento che può essere incluso in un testamento, con il quale il testatore (la persona che redige il testamento) impone un certo evento futuro e incerto che deve avvenire o non avvenire per che si verifichi l’efficacia di una disposizione testamentaria. In altre parole, è una clausola che subordina l’effetto di una disposizione testamentaria al verificarsi di un determinato evento. La condizione è uno strumento flessibile ma complesso, che deve essere usato con attenzione per non invalidare le disposizioni testamentarie a cui è collegata.
Le condizioni testamentarie sono di vario tipo:
Condizioni sospensive e risolutive nel testamento sottoposto a condizione
La prima importante distinzione, quando si parla di condizioni, è quella tra “condizioni sospensive” e “condizioni risolutive”.
Si avrà una condizione sospensiva del testamento quando l’efficacia del testamento o di una sua specifica disposizione è subordinata al verificarsi di un evento futuro e incerto. Se l’evento non si verifica, il testamento o la singola disposizione non produrranno effetti.
Un esempio di condizione sospensiva potrebbe essere il seguente:
- Giovanni nomina suo unico erede Nunzio, sotto la condizione che Nunzio termini i suoi studi e si laurei in giurisprudenza: in questo caso, la disposizione non produce effetti fino al verificarsi dell’evento dedotto in condizione;
Viceversa, si avrà una condizione risolutiva tutte le volte in cui viene previsto che al verificarsi di un dato evento futuro ed incerto, il testamento o la singola disposizione cessano di produrre effetti.
Un esempio di condizione risolutiva potrebbe essere:
- Elena lascia a Filippo la proprietà della sua villa, sotto la condizione che questi non trascuri le opere di manutenzione del parco circostante e, più precisamente, che faccia potare le piante ivi presenti con cadenza annuale: in questo caso, Filano diviene immediatamente proprietario del bene lasciatogli, ma potrebbe perderlo, nel caso in cui non eseguisse le opere indicate in condizione.
Condizioni illecite e impossibili
Cosa succede se l’evento posto quale condizione è illecito?
La legge vieta espressamente l’apposizione di condizioni volte a ottenere un risultato illecito. In simili casi, la condizione si considera come non apposta.
Si pensi, ad esempio, al caso in cui il noto criminale Leonardo istituisca suo erede Manfredi, sotto la condizione che assuma il ruolo di comando nell’associazione criminale di cui il testatore faceva parte.
In un simile caso, la condizione sarebbe considerata illecita e quindi come non esistente.
Perché questo? La ragione è molto semplice: la legge vuole garantire che il testamento venga “conservato” nella parte lecita in quanto si presume che l’evento dedotto in condizione sia solamente uno dei tanti motivi che ha indotto il testatore a disporre in quel modo. Nell’esempio sopra riportato, si avrebbe allora che Manfredi sarebbe considerato erede senza la necessità che questi assuma la carica di capo dell’associazione criminale.
Tuttavia, quando è evidente che l’evento illecito dedotto in condizione sia l’unico motivo che ha indotto il testatore a disporre in quel modo infatti, non vi è ragione per far salva la disposizione testamentaria che sarà da considerare nulla.
Per tornare all’esempio di Leonardo e Manfredi, qualora dovessero emergere elementi in grado di dimostrare che l’unico motivo che ha determinato Leonardo a nominare suo erede Manfredi fosse quello dell’assunzione della carica di capo dell’associazione, allora la disposizione sarebbe integralmente nulla e Manfredi non diventerebbe erede.
Medesimo trattamento viene riservato dalla legge alla condizione che presuppone un evento impossibile:
Si pensi, ad esempio, al caso di un testamento ove si dispone che una certa persona diventi erede solo nel momento in cui dovesse cadere un pezzo di cielo.
Anche in questo caso, la condizione si ha per non apposta e la disposizione testamentaria rimane valida nella restante parte.
Condizioni assurde o incomprensibili
Altra tipologia di condizione che si può trovare nel testamento condizionato, è quella assurda o incomprensibile.
Questo tipo di condizione, pur non essendo illecita, rende nulla la disposizione testamentaria a cui accede, in ragione del fatto che esse sono segno che il testatore non ha redatto il suo testamento in modo serio, bensì in modo provocatorio o per scherzo.
Si pensi, ad esempio, al caso in cui Asia istituisca erede Massimo- noto professore di astronomia – sotto la condizione sospensiva che costui sia il primo uomo a camminare su Giove: pur trattandosi di un evento che di per sé non è illecito, né impossibile, deve ritenersi che si tratti di una condizione assurda, che il testatore ha dettato con la convinzione che essa non possa mai avverarsi e che, pertanto, rende nulla l’intera disposizione testamentaria, la quale non è supportata da una seria volontà di testare.
L’avveramento della condizione
Cosa succede se si verifica la condizione del testamento condizionato?
Occorre distinguere:
a) in caso di condizione risolutiva, il beneficiario della disposizione testamentaria perde ogni diritto sull’attribuzione ereditaria con effetto retroattivo. In pratica sarà come se non fosse mai stato chiamato alla successione. Al suo posto subentrerà l’eventuale persona indicata, in subordine, dal testatore,oppure, in mancanza di indicazioni in tal senso, i coeredi in accrescimento o gli eredi legittimi.
b) in caso di condizione sospensiva, il beneficiario designato per testamento acquista ogni diritto successorio, ossia acquista il legato o acquista la possibilità di accettare l’eredità con effetto retroattivo, ovvero come se fosse stato chiamato alla successione fin dall’inizio.
Rischi del testamento condizionato
Veniamo ora alla parte più importante: i rischi del testamento sottoposto a condizione.
Il rischio principale di un testamento sottoposto a condizione è che questo determini l’insorgere di un contenzioso tra eredi.
Mi spiego meglio.
Spesso il testatore decide di apporre delle condizioni all’interno del proprio testamento con i migliori intenti: incentivare un parente a terminare gli studi, favorire un amico alle prese con problemi economici ecc.
Il problema è che queste clausole contenenti le condizioni non vengono scritte bene dal testatore che, spesso, fa tutto da solo, senza consultare alcun professionista.
Di solito, questo determina problemi interpretativi che, nei casi più gravi, possono portare a far dichiarare invalido, in tutto in parte, il testamento.
Il testamento di Berlusconi: un problema di condizione testamentaria
Un noto caso di testamento sottoposto a condizione “dubbia” è quello della successione di Silvio Berlusconi.
Secondo quanto riportato dalla stampa, l’ex Premier ha disposto dei suoi averi con ben 3 testamenti olografi e nell’ultimo testamento, avrebbe scritto:
“Cari Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare, vi prego di prendere atto di quanto segue […]”
E poi ha proseguito confermando la nomina dei figli a suoi eredi e disponendo n. 3 legati in favore del fratello, della compagna e di un amico.
Ora, in relazione a questo testamento potevano sorgere dei problemi, in quanto la locuzione “se non dovessi tornare” poteva essere interpretata come “condizione sospensiva” che non si è avverata (Berlusconi, dopo questo testamento era rientrato a casa) con l’effetto che, le disposizione contenute all’interno del testamento (compresi i legati, di ingente valore) avrebbero potuto essere considerate non produttive di effetti.
Per fortuna, nel caso dell’eredità di Berlusconi, gli eredi hanno trovato un accordo così evitando l’insorgere di qualsiasi contenzioso tra di loro.
Il ruolo dell’esecutore testamentario nel testamento condizionato
Nell’ambito di un testamento sottoposto a condizione, può assumere particolare rilievo la figura dell’esecutore testamentario.
Questi, se nominato, ha il compito di gestire e amministrare il patrimonio del defunto, prendere possesso dei beni ereditari, vendere i beni previa autorizzazione del giudice, agire in giudizio per tutelare l’eredità e procedere alla divisione del patrimonio tra gli eredi, se previsto nel testamento.
Prevedere di nominare un esecutore testamentario quando si intende inserire una condizione all’interno di un testamento, può essere molto utile.
Perché? Te lo spiego subito.
In caso di lascito testamentario condizionato, l’esecutore testamentario ha il compito di verificare se la condizione posta dal testatore è stata soddisfatta. Se la condizione è stata soddisfatta, l’esecutore testamentario deve procedere alla distribuzione dei beni ereditari ai beneficiari designati dal testatore. Diversamente, se non vuole incorrere in responsabilità, deve evitare di procedere.
E’ ragionevole allora ritenere che l’esecutore presterà massima attenzione, in presenza di una condizione, prima di distribuire i beni agli eredi così riducendo notevolmente il rischio di potenziali contenziosi tra eredi.
Consigli pratici per la redazione di un testamento condizionato
Giunti a questo punto, provo a dare qualche consiglio sulla corretta redazione di un testamento sottoposto a condizione.
Il primo consiglio è di prestare massima attenzione all’evento che si vuole dedurre in condizione. Non sempre è possibile inserire la condizione desiderata. Per esempio, non è ammesso imporre la condizione di sposare una certa persona, di professare un certa religione o, ancora, di esercitare una certa professione.
Il secondo consiglio, una volta valutato attentamente cosa dedurre in condizione, è quello di scrivere la clausola contenente la condizione in modo chiaro e lineare così a evitare ogni possibile dubbio interpretativo.
Come sempre, il miglior suggerimento è quello di rivolgersi a un professionista esperto e davvero competente nella materia delle successioni ereditarie.
Io, come sempre, sono disponibile a fornire consulenza e assistenza, anche online, sia a chi ha intenzione di pianificare la propria successione sia a coloro che desiderano valutare se impugnare un testamento sottoposto a condizione. Per ogni richiesta, potete contattarmi cliccando sul tasto qui in basso.